Nuove misure urgenti contro la peste suina: l’intervento del Commissario straordinario, i quattro punti chiave.
La diffusione della peste suina africana continua ad allertare l’Italia con segnali preoccupanti. La malattia virale sta minacciando il settore agroalimentare colpendo cinghiali e suini domestici talvolta fino alla morte. Per contrastare questa situazione di forte emergenza, il Commissario straordinario per la PSA, Giovanni Filippini, ha emesso l’ordinanza n.5/2024, valida fino al 31 marzo 2025, che prevede nuove misure di eradicazione e sorveglianza della peste: ecco quali.
Peste suina: i quattro punti chiave dell’ordinanza
L’ordinanza è una risposta ai recenti focolai registrati in Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna, che hanno portato all’abbattimento di circa 90 mila maiali. Le nuove misure si concentrano su quattro punti chiave: contenimento della popolazione di cinghiali selvatici, depopolamento per l’eradicazione della malattia, sorveglianza epidemiologica e rispetto delle misure di biosicurezza.
Il primo punto è il contenimento della popolazione di cinghiali selvatici nelle zone soggette a restrizione “attraverso il rafforzamento delle barriere stradali e autostradali o eventuale costruzione di ulteriori barriere”.
Il depopolamento per l’eradicazione della malattia è il secondo punto chiave. Mentre gli ultimi due riguardano la “sorveglianza epidemiologica” (di maiali e cinghiali) e il “rispetto delle misure di biosicurezza” negli stabilimenti.
Gli abbattimenti dei cinghiali dovranno essere presi in caso da “ditte appositamente incaricate, forze armate, polizia provinciale, operatori abilitati al controllo faunistico”, ma anche da “figure appositamente autorizzate dal Commissario straordinario alla PSA”.
Nelle zone infette è vietata “l’attività venatoria collettiva (più di 3 operatori e più di 3 cani) verso qualsiasi specie e nei confronti della specie cinghiale di qualsiasi tipologia, comprese le gare, le prove cinofile e l’attività di addestramento cani”.
Non si potranno spostare “carne, di prodotti a base di carne, trofei e ogni altro prodotto ottenuto da suini selvatici abbattuti in tali zone”, così come è vietato il trasferimento degli animali catturati, a meno che non sia destinato all’abbattimento o alla macellazione immediata all’interno della stessa area.
Naturalmente, la sorveglianza sui cinghiali deve rimanere elevata. “Chiunque rinvenga esemplari di suini selvatici morti o moribondi deve segnalarlo immediatamente alle Autorità competenti locali (ACL) e deve astenersi dal toccare, manipolare o spostare l’animale, salvo diverse indicazioni”, si legge nell’art.5 dell’ordinanza.
Ogni cinghiale moribondo, catturato o abbattuto deve essere sottoposto a test per la PSA, e le carcasse devono essere smaltite in conformità con il regolamento (CE) 2009/1069.
Sorveglianza sui suini domestici
Le Autorità locali raccoglieranno campioni per il test PSA in tutti i casi sospetti, come indicato nell’art. 6 dell’ordinanza. In assenza di sospetti, nelle zone soggette a restrizioni I, II e III, saranno campionati settimanalmente i capi morti sia negli allevamenti da ingrasso che negli stabilimenti di produzione.
Le carcasse di cinghiali e suini domestici saranno considerate sospette solo in caso di aumento anomalo della mortalità, lesioni o sintomi riferibili alla PSA.
Biosicurezza negli stabilimenti suini
Le ACL verificheranno le “condizioni di biosicurezza strutturali e funzionali” nelle zone soggette a restrizione entro il 31 dicembre 2024, con priorità alle aree a rischio. Dovrà essere garantita una netta separazione tra zona pulita e sporca negli allevamenti.
In merito ai controlli, questi saranno registrati nel sistema Classyfarm entro 96 ore, mentre quelli eseguiti nei 90 giorni precedenti all’ordinanza saranno considerati validi.
Nell’ordinanza viene anche spiegato quali sono i requisiti di biosicurezza da attuare per il programma di macellazione o, in alternativa, di abbattimento.
Nel testo si parla anche di “misure di controllo su tutto il territorio nazionale” e a tal proposito l’Autorità gestirà pure l’affissione di segnaletica che avvisi l’accesso in zone soggette a restrizione e che conterrà le informazioni su: malattia, divieti e i comportamenti corretti da attuare.
All’ordinanza sono inclusi due allegati: uno contenente le “linee guida per misure di biosicurezza per gli abbattimenti di cinghiali selvatici nelle zone soggette a restrizione per la PSA e nella zona CEV,” e l’altro con le “Misure di biosicurezza previste per le deroghe ai divieti delle attività che coinvolgono più di 20 persone”.
Nel secondo allegato sono specificati i comportamenti da seguire per attività come trekking, biking, pesca dilettantistica, ricerca di funghi e tartufi, e campeggio.